La fine dei cookie di terze parti si avvicina. A partire da giovedì 9 gennaio 2024 Google ha avviato un test limitato che ridurrà i cookie all’1% delle persone che utilizzano il browser Chrome pari circa a 30 milioni di persone.
Entro la fine del 2024, Google prevede di eliminare i cookie per tutti gli utenti di Chrome.
Il funzionamento dei colloqui fra browser e server web si basa su due tipi di cookie, identificati come cookie di prima parte e cookie di terze parti. I primi sono quelli indispensabili per il corretto funzionamento di un sito web, definiti anche essenziali. I cookie di terze parti, invece, vengono usati per il tracciamento del comportamento degli utenti e non vengono cancellati nel breve tempo, ma possono rimanere nel sistema anche per diversi giorni.
I cookie di terze parti servono soprattutto per il tracciamento da parte del mercato pubblicitario e del mondo delle affiliazioni. Sono considerati invasivi da molti e la maggior parte dei browser non li usa più, come nel caso di Microsoft Edge, Firefox e Safari. I cookie di terze parti sono ancora attivi in Chrome, il browser più utilizzato online.
Google ha una roadmap per disattivarli che progetta dopo la disattivazione dei cookie di terze parti dall’1% degli utenti di Chrome a partire dal primo trimestre del 2024 porterà alla disattivazione per tutti gli utenti che comincerà nel terzo trimestre del 2024. Il passaggio fino al 100% degli utenti è subordinato alla risoluzione di problemi di concorrenza rilevati dall’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati.
L’iniziativa fa parte del nuovo progetto Privacy Sandbox, una serie di tecnologie e pratiche che mirano a rendere il web più privato. L’obiettivo è quello di ridurre il tracciamento tra siti consentendo comunque le funzionalità che mantengono i contenuti e i servizi online liberamente accessibili a tutti, permettendo funzionalità critiche di accesso, protezione antifrode, la pubblicità e la possibilità di incorporare contenuti di terze parti all’interno dei siti.
Quando la nuova politica verrà resa attiva i proprietari dei siti dovranno intervenire per supportare l’eliminazione dei cookie di terze parti. Google ha già rilasciato una nuova gamma di API incentrata sulla privacy che rappresenta un’alternativa ai cookie di terze parti.
Secondo alcuni, Privacy Sandbox impedirà ai proprietari di siti web e agli esperti di marketing di misurare autonomamente l’efficacia delle proprie campagne . La Electronic Frontier Foundation ha consigliato agli utenti di Chrome di disabilitare Privacy Sandbox o di passare a Firefox o Safari.
L’approccio di Google han incontrato la resistenza degli intermediari pubblicitari che si affidano ai cookie per aiutare gli investitori pubblicitari a tracciare gli utenti e monitorare l’efficacia dei loro investimenti. Alcuni di questi hanno espresso preoccupazione sul fatto che i cambiamenti rafforzeranno il dominio di Google centralizzando funzioni più critiche nella tecnologia browser dell’azienda. Proprio l’azienda di Mountain View potrebbe essere avvantaggiata dall’eliminazione dei cookie di terze parti perché non li userà più. I cookie di terze parti eliminati diventeranno uno strumento di marketing come già successo per Apple grazie alla campagna relativa privacy delle persone;
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